Banana nut bread

Si propone di dividere banana nut bread pagina in due, creandone un’altra intitolata banano. Quasi tutte le moderne banane partenocarpiche utilizzate a scopo alimentare provengono dalle specie Musa acuminata e Musa balbisiana.

Nella cultura popolare e nel commercio con “banana” di solito si riferisce alle banane utilizzate come frutta, mentre le cultivar di Musa con frutti più duri e ricchi d’amido vengono talvolta chiamate “platani”, un prestito dello spagnolo plátano. Intorno al 1516 la pianta di banana fu introdotta dai portoghesi in America dall’Africa. In quell’occasione la parola entrò a far parte della lingua portoghese e della lingua spagnola. La pianta di banana è la più grande pianta erbacea dotata di fiore. Le piante sono generalmente alte e robuste e spesso sono scambiate per alberi ma il loro fusto principale è in effetti uno pseudofusto che cresce fino a 6-7 metri a partire da un bulbo-tubero. Ogni pseudofusto può produrre un singolo casco di banane. Le foglie sono disposte a spirale e possono crescere fino a 2,7 metri di lunghezza e 60 centimetri di larghezza.

Sono facilmente lacerate dal vento, col risultato di apparire spesso sfrangiate. I singoli frutti maturano con il fiore rivolto verso l’alto, non verso il basso. Il frutto è stato rappresentato come una bacca cuoiosa. Lo stesso argomento in dettaglio: Cultivar di banana. Musa sapientum per le banane utilizzate come frutta e Musa paradisiaca per i platani.

I ricercatori Norman Simmonds e Ken Shepherd nel 1955 propose il sistema nomenclaturale basato sul genoma. Generalmente la classificazione moderna delle cultivar di banana segue il sistema di Simmond e Shepherd. Per una lista di cultivar classificate col nuovo sistema vedi: Cultivar di banana. Mentre le banane originarie contenevano molti semi, varietà senza semi e triploidi sono state selezionate per il consumo umano. Queste si propagano asessualmente dai polloni della pianta. Questi polloni sono chiamati follower o sucker in commercio.

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